Ormai “l’ambiguo” stato online di whatsapp non è più un problema. Grazie all’ultimo accesso chiunque può sapere se una persona dei suoi contatti è online o da quanti minuti non accede all’applicazione e anche se si nasconde l’ultimo accesso, l’applicazione non permette di nascondere se l’utente è ONLINE.
Rob Heaton, un ingegnere del software, ha scritto sul suo blog di questa vulnerabilità che riguarda l’applicazione di messaggistica istantanea.
Secondo lui bastano poche righe di codice, per estendere delle funzionalità già presenti su Google, per essere in grado di sapere se l’utente “online” in realtà stia dormendo, stia chattando e con chi.
Secondo il sistema progettato da Rob Healton, due contatti che risultano contemporaneamente online potrebbero messaggiare tra di loro, quindi, pensando allo stesso sistema, in larga scala, ci si accorge che l’utente verrebbe monitorato 24 ore al giorno.
Rob, servendosi della versione web di Whatsapp, è riuscito a monitorare a intervalli di 10 secondi, quali contatti della sua rubrica fossero contemporaneamente online e dedurre i due interlocutori della comunicazione.
Il sistema di di Healton, sicuramente non è efficace: un utente potrebbe dimenticare di uscire dall’applicazione risultando costantemente online così comesStimare un’ora (più o meno precisa) di risveglio degli utenti è molto difficile; non tutti gli utenti, appena svegli accedono all’applicazione.
Nonostante questo, l’azione di Healton ci spinge ancora una volta a riflettere su quanto siamo vulnerabili e fino a che punto siamo disposti a rinunciare alla nostra privacy.
Alla prossima!