Benvenuti nell’ undicesima lezione del corso di fotografia, oggi descriveremo il procedimento per creare una immagine HDR.
La fotografia HDR gode di una certa fama, quindi probabilmente ti sarà capitato di imbatterti in questa sigla.
Cos’è la fotografia HDR e a cosa serve?
La sigla HDR sta per High Dynamic Range, che in inglese significa ampia gamma dinamica. La tecnica HDR permette di creare immagini con livelli di illuminazione che vanno molto più in alto e molto più in basso di quanto normalmente possibile.
Ma cosa si intende per valori di illuminazione normalmente possibili? L’occhio umano è in grado di percepire un contrasto (e quindi una gamma dinamica) massimo di circa 16384:1 . Ciò significa che il valore di luminosità più elevato che l’occhio umano riesce a distinguere è fino a 16.384 volte maggiore del più basso valore di luminosità percepito. Si tratta di una misura relativa, in quanto l’occhio umano è in grado di adattarsi, perciò il valore più basso dipende dall’ illuminazione disponibile in ogni istante. Il sensore della macchina fotografica, che è molto meno performante, ha un contrasto di 2048:1. Una giornata soleggiata può però portare ad un contrasto di circa 100.000:1. Può quindi rivelarsi molto utile avere a disposizione una tecnica che permette di ottenere fotografie con una gamma dinamica più elevata del normale.
Strumenti necessari
Questi sono gli strumenti indispensabili per realizzare foto HDR:
- una macchina fotografica dotata del modo manuale o della funzione di compensazione dell’esposizione,
- un treppiede,
- il software per effettuare la fusione HDR.
Come funziona la tecnica HDR?
La tecnica HDR in fotografia consiste nel combinare diverse foto, acquisite a valori di esposizione diversi. Per ottenere una fotografia HDR è quindi necessario scattare un numero dispari di foto (almeno tre, ma è possibile scattare 5,7,9 fotografie):
- La prima di queste foto avrà l’esposizione corretta, quella che useremmo normalmente,
- Le altre saranno per metà sovraesposte e per metà sottoesposte di 0.5 stop, 1 stop, 1.5 stop ecc.
Per ciascuna foto sovraesposta ce ne dovrà essere una sottoesposta dello stesso valore (dello stesso numero di stop). Ad esempio, se volessimo creare una foto HDR partendo da tre scatti, dovremmo prima scattare una foto con l’esposizione corretta, poi una sovraesposta di uno stop e una successiva sottoesposta di uno stop. Se i concetti riguardanti l’esposizione non ti sono chiari, ti suggerisco di leggere gli articoli su triangolo dell’esposizione, apertura e tempo di esposizione. Questi scatti andranno poi combinati utilizzando gli appositi software.
Esempio pratico
Nella slideshow seguente sono mostrati due scatti (il più sottoesposto ed il più sovraesposto), anche se in totale sono stati effettuati 7 scatti:
Ti ricordo che, come detto in precedenza, gli scatti sottoesposti servono per avere il dettaglio nelle alte luci, mentre gli scatti sovraesposti, al contrario, permettono di avere dettaglio nelle zone scure.
Siamo giunti al termine di questo corso, se ti sei perso l’ articolo precedente, abbiamo parlato dei Filtri.
Vuoi tornare all’indice del corso? Hai bisogno di approfondire le tue conoscenze in ambito fotografico? Allora dai uno sguardo alla nostra raccolta di articoli dedicati alla Fotografia.
Alla prossima e grazie per averci seguito!